Martedì 31 ottobre, ore 10,00
Museo di Fisica – Via Mezzocannone, 8 – Napoli
“M’ammalia” è un insieme di eventi coordinati dall’Associazione Teriologica Italiana e organizzati da istituzioni scientifiche e culturali (musei naturalistici, orti botanici, biblioteche), aree naturali protette e associazioni, con il fine di far conoscere i mammiferi, le loro caratteristiche, gli ecosistemi di cui fanno parte e le loro problematiche di conservazione.
Le iniziative di M’ammalia si tengono ogni anno tra l’ultima settimana di ottobre e la prima settimana di novembre.
Anche quest’anno il Museo Zoologico del Centro Musei di Ateneo partecipa all’iniziativa giunta alla XV edizione, dedicando l’evento ad alcuni mammiferi a rischio legati al delicato ecosistema costiero e fluviale.
Appare oramai evidente che la salute e il benessere umano sono strettamente legati alla vitalità e alla resilienza dei sistemi naturali, per questo è importante considerare la salute come un unicum che riguarda la connessione tra la dimensione umana e quella planetaria. Sebbene si continui a sottovalutare il valore alla natura e non si ponga adeguata attenzione alla perdita di biodiversità causata dagli effetti del cambio climatico, quanto provocato dalla pandemia COVID -19 dovrebbe aiutare una riflessione globale sull’urgenza di tutelare la biodiversità.
Per mantenere il Pianeta in equilibrio e proteggere la biodiversità occorre essere più responsabili nell’utilizzo delle risorse naturali, fondamentali per produrre cibo, energia e altri servizi ecosistemici, e poterne fruire per migliorare il nostro benessere. Persone sane vivono in ecosistemi sani.
La parte più estesa della biosfera è costituita dagli ambienti acquatici e dalle comunità che li popolano: le acque, infatti, coprono circa tre quarti della superficie del nostro Pianeta. Gli ecosistemi acquatici svolgono un ruolo significativo nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e nella fissazione del carbonio presente nella biosfera, regolano i fenomeni idrogeologici e mitigano gli impatti dei cambiamenti climatici. Altro importante servizio ecosistemico è quello di essere uno scrigno di biodiversità, una preziosa risorsa naturale in termini scientifici, economici, culturali, estetici e didattici.
Malgrado gli ecosistemi acquatici rivestano una rilevanza prioritaria ai fini della conservazione della biodiversità, subiscono pressioni di origine prevalentemente antropica.
Per l’edizione di M’ammalia 2023 Il Centro Musei ha scelto di affrontare la delicata tematica della progressiva diminuzione di molte specie animali che popolano gli ambienti fluviali e costieri, la cui presenza era un tempo usualmente nota. Il Focus della giornata “Sulla cresta dell’onda” verte su 3 particolari specie di mammiferi:
L’Arvicola acquatica (Arvicola amphibius), un mammifero di ambiente emerso, ma fortemente legato all’acqua, che risente della distruzione della vegetazione, prodotta dalle attività di bonifica e dall’inquinamento ambientale. Appare quanto mai opportuna un’azione di conservazione della specie.
La Lontra (Lutra lutra): ripristinare l’originaria biodiversità e favorire la reintroduzione della lontra, una specie in pericolo, visto che negli ultimi anni ha subito un calo drastico a causa delle trasformazioni ambientali operata dall’uomo. Un tempo presente in tutta Europa, nella seconda metà del Novecento questo predatore acquatico ha subito un drastico calo che ne ha determinato l’estinzione in gran parte del continente.
La Foca monaca mediterranea (Monachus monachus): mammifero marino perfettamente adattato alla vita acquatica ma che utilizza le aree costiere per la riproduzione, una delle specie di foca più rare e l’unica presente nel Mediterraneo. È considerata una delle 100 specie di mammiferi più minacciati al mondo. Lo sviluppo costiero, l’inquinamento marino, la pesca accidentale e il disturbo delle folle di turisti l’hanno ridotta sull’orlo dell’estinzione.
Nonostante le buone notizie sugli avvistamenti di questa estate, per le foche monache diviene sempre più difficile trovare cibo e sempre più arduo trovare una grotta tranquilla dove riprodursi e allattare i piccoli. Ecco perché incontrarla non è per niente facile.
L’evento è patrocinato da ATIt, Scienze Naturali Unina, ASNU, Ardea onlus e Gruppo Foca Monaca.
Dopo i saluti del Direttore del Centro Musei Prof. Piergiulio Cappelletti, si alterneranno esperti nazionali con gli interventi:
“La sicurezza igienico-sanitaria degli ambienti costieri e fluviali per la difesa degli ecosistemi”
Relatore: Prof. Marco Guida, Dip.to di Biologia, Università di Napoli Federico II
“Una specie appena scoperta: l’Arvicola d’acqua italiana”
Relatore: Dott. Dario Capizzi, Regione Lazio, Area Protezione e Gestione della Biodiversità, Roma
“La regina dei fiumi: Lutra lutra, una specie a rischio che riconquista il suo areale”
Relatore: Prof. Domenico Fulgione, Dip.to di Biologia, Università di Napoli Federico II
“La Foca monaca nei nostri mari”
Relatore: Dott.ssa Sofia Bonicalza, Università di Edimburgo, Gruppo Foca Monaca
Moderatore: Dott.ssa Roberta Improta, Direttore tecnico Museo Zoologico di Napoli